cronaca

A processo Stephan Schimdeiny e il
barone belga Cartier De Marchienne.
Guariniello: scritta pagina importante.
In aula applauso dei cittadini di Casale
TORINO
Sono stati rinviati a giudizio Stephan Ernst Schimdeiny e il barone belga De
Cartier De Marchienne, responsabili degli stabilimenti Eternit in Italia,
nel procedimento per disastro doloso condotto dalla procura di Torino.

L'udienza preliminare, nata da un'inchiesta della procura di Torino,
riguarda i casi di esposizione all'amianto lavorato in quattro stabilimenti
italiani dell'Eternit (Casale Monferrato, Cavagnolo nel torinese, Ruviera in
Emilia e Bagnoli in Campania). Alla lettura dell'ordinanza hanno assistito
140 cittadini di Casale Monferrato, che sono solo alcune delle persone
costituite parte civile: la decisione del gup Cristina Palmesino è stata
accolta da loro con un applauso, subito smorzato dall'intervento del
giudice. Il processo si aprirà il 10 dicembre e sarà il più grande, per
numero di casi trattati e per il ruolo dei dirigenti coinvolti, mai
celebrato per questioni legate all'amianto.

Parenti e amici delle vittime, tutti con il loro adesivo giallo
(«giustizia») bene in vista sui vestiti, nei corridoi del tribunale si sono
lasciati andare a sorrisi, commozione e lacrime. A Casale Monferrato, dove
la multinazionale elvetica aveva uno dei suoi stabilimenti più importanti,
il problema dell'esposizione all'amianto è particolarmente avvertito: i
morti conteggiati nel capo d'accusa sono più di 1.350. «Da noi - dice un
residente, - si ammalano quattro persone al mese, e ne muoiono quaranta all'anno.
È come se un terremoto qualsiasi facesse crollare ogni volta un condominio».
Con gli occhi lucidi si presenta Bruno Pesce, coordinatore dell'associazione
familiari delle vittime: «È una grande pagina di giustizia. Lo sappiamo, gli
scogli più grossi devono
ancora arrivare. Ma questa è una tappa importante».

«Oggi è stata scritta una pagina importante nella tormentata storia dell'amianto
in Piemonte, in Italia e credo in tutto il mondo» è stato il primo commento
del procuratore Raffaele Guariniello all'uscita dall'aula dell'udienza
preliminare. «C'è stato un esame approfondito da parte del gup - ha
proseguito Guariniello - di tutte le questioni poste: il giudice ha ritenuto
fondata la nostra impostazione tanto che ha respinto tutte le eccezioni
della difesa. Questa vicenda rimarca che in materia di sicurezza sul
lavoro - ha concluso il magistrato - il ruolo della magistratura è
fondamentale e serve che diventi ancora più incisivo». Intanto Cesare
Zaccone, uno degli avvocati della difesa, frena: «Non è una sentenza ma un
decreto che dispone il giudizio». Il legale ha parlato di una «decisione
attesa» e ha aggiunto: «Dovremo riformulare le nostre eccezioni e le nostre
ragioni».

Interpellato dai giornalisti a Palazzo di Giustizia, anche l'avvocato Guido
Carlo Alleva, del collegio difensivo dell'Eternit, ha risposto al commento
del magistrato sui due rinvii a giudizio di oggi: «Rispetto il procuratore
Guariniello e le sue opinioni, ma un processo è un processo e non va
caricato di significati extra giuridici o meta giuridici». «L'amianto -
aggiunge il professor Astolfo Di Amato - fa parte della storia non solo
industriale. È sbagliato cercare di fare un processo alla storia attraverso
un processo a degli uomini: i processi alla storia non si fanno nelle aule
di giustizia. Schmidheiny (il miliardario svizzero indagato insieme al
barone belga de Cartier - ndr) deve essere giudicato per quello che ha fatto
o che non ha fatto, non per le sue eventuali responsabilità sociali». «In
ogni caso - conclude Di Amato - affronteremo il dibattimento con attenzione
e con serenità».


comunicato


quello che tutti stavamo attaendendo e in primis i 140 abitanti di casale
monferrato, tutti coloro impegnati mella lotta sulla questione amianto  è
avvenuto
rinviati a giudizio i vertici dell'eternit per un processo importante e
straordinario, il più importante che si tenga in europa sulla questione
la rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro si unisce quindi alla
gioia, commozione soddisfazione dei familiari
già nella assemblea nazionale tenutasi a roma il 27 giugno la rete aveva già
deciso una mobilitazione straordinaria per la prima decade di dicembre
che univa la lotta contro l'attacco al testo unico e le morti sul lavoro, da
lavoro -malattie professionali, amianto- da inquinamento con le scadenze
dell'anniversario
della strage della thyssenkrupp e il processo eternit
le iniziative previste sono uno sciopero a macchia di leopardo là dove si
realizzeranno le condizioni, una serie di mobilitazioni in tutti i posti di
lavoro e città nelle diverse forme che l'aggregazione di energie lo
consentirà e una manifestazione nazionale che avrà ancora una volta come
teatro torino e il piemonte data ufficiosa 10 dicembre

la rete a settembre realizzerà una prima riunione a torino operaia e
popolare- data da confermare
assemblee territoriali a sud taranto e sicilia napoli, assemblea roma e
centro semopre a settembre date da confermare
a cui va aggiunto il convegno nazionale di orvieto il 3-4 ottobre promosso
dalla rete umbra

invitiamo tutti sin da ora a unirsi alla rete nella realizzazione di questo
straordinario programma

Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro@gmail.com

mailing list
bastamortesullavoro@domeus.it
23 luglio 2009


per la Rete per la sicurezza sui posti di lavoro e la salvaguardia della salute e del territorio – Venezia