03
luglio 2008 Comunicato COBAS
Sanità Venezia
COBAS Sanità considera paradossale l’insediamento della
SOI - costituita da Asl 12, Arpav, Ispettorato del Lavoro e Vigili del fuoco -
per ridurre gli infortuni sul lavoro nella provincia di Venezia presso il
nuovissimo Ospedale ‘dell’Angelo’, proprio il giorno antecedente le
notizie uscite sulla stampa sull’assalto di topi ed i rilevanti problemi di
impiantistica che si stanno verificando all’interno dell’avveniristica
struttura.
Ricordiamo che alcuni mesi fa, per la prima volta nel
Veneto, la Procura della Repubblica di Venezia ha interdetto l’attività
economica per un anno ad una ditta, a seguito di due gravi incidenti che
avevano provocato la morte di un operaio ed il ferimento di un altro, “a causa
delle gravi e reiterate violazioni della disciplina in materia di tutela della
salute e della sicurezza sul lavoro”, applicando una nuova norma che è stata
introdotta per reprimere e prevenire in modo più efficace gli incidenti sul
lavoro.
Siamo venuti a conoscenza che nel
corso della giornata di studio sulle morti bianche presso il nuovo ospedale di
Mestre, il 30/06/’08, sia emersa anche la preoccupazione della salvaguardia
delle aziende e cioè del danno derivato dalla chiusura di una attività, o dalla
sua sospensione.
In realtà non c’è proporzione fra le morti sul
lavoro ed il blocco dell’attività aziendale: i datori di lavoro scelgono,
chissà perché, sempre di risparmiare sui costi della sicurezza, piuttosto che
attenersi alle norme.
E le sanzioni solitamente diventano evitabili
pagando ammende.
Vogliamo sottolineare come l’attuale prolungamento
illimitato degli orari, favorito dalla detassazione degli straordinari, e le
maggiori privatizzazioni rendano usuranti e perciò più rischiose la prestazioni
lavorative nelle aziende sia private, che pubbliche.
Questa Organizzazione Sindacale ritiene, inoltre, gravi i
problemi ed i guasti che si stanno verificando nel grandioso Ospedale
dell’Angelo di Mestre, e che determinano anche continue, ulteriori lievitazioni di spesa.
E’ un cantiere aperto: e,
purtroppo, continuerà ad esserlo.
Già oggi il costo annuo
pro-capite dell’Asl 12 è di 2.005 euro contro una media regionale di 1.426, e
con il bilancio già in grande difficoltà.
Con il sistema di appalti e subappalti le conseguenze
saranno quelle di avere costi non controllabili e servizi dequalificati.
COBAS Sanità chiede l’urgente applicazione
ed il rispetto del Testo Unico sulla Sicurezza nella Asl 12 Veneziana.
La Regione Veneto ha creato privatizzazioni e la nascita
di una imprenditoria sanitaria privata, prima inesistente, anche attraverso lo strumento
finanziario del “project financing” per la costruzione e ristrutturazione degli
ospedali.
E’ prevista la costruzione di altre strutture ospedaliere
con il project, ad incominciare da Padova (dovrebbe divenire “l’ospedale più
grande del mondo”).
Opponiamoci a questi progetti di svendita della sanità pubblica,
di sperpero di denaro: i cittadini non hanno bisogno di Ospedali Supermarket e
vetri smeriglianti, l’operazione “tutti nuovi e luccicanti” non incanta
nessuno.