La dritta è che sin dall'arrivo della Baraldini, avrebbero
in cambio fornito agli USA supporto antimafia di controllo ed interferenza
cerebrale e poi, con l'antimafia che dirigeva l'antiterrorismo, la avrebbero
estesa anche a "terroristi detenuti" portatori di microchip.
La dritta allude anche al fatto che alcuni portatori
sarebbero consenzienti perché ergastolani che in cambio della prestazione
riceverebbero sesso virtuale e confidenze ed aiuto per le proprie necessità e
protezione rispetto alle guerre di malavita molto estese.
Questa dritta non è anonima ed arriva da tempo da molteplici
carceri.
Solo adesso grazie non solo ai 12 altri casi di carcerati
citati nella Controinchiesta capitolo 5 pagina 8 già citata in Indy, ma anche
al fatto che esisterebbe una sorta di sperimentazione "progressista"
nazista del DAP per evitare l'ergastolo o permettere un "reinserimento
controllato"
attraverso una certezza indagatoria agli ergastolani ed ai
più pericolosi detenuti che tentano evasioni (ed a me ne tirano segretamente 1
a Opera e palesemente ci han provato a tirarmene 2, di cui 1 a Padova grazie al
pentito Giacomelli Ermes).
Pare che nella questione siano coinvolte parecchie persone
di sinistra e volontari.
Chi vivrà vedrà. In ogni caso è nazismo.
Nessuno può obbligare una persona a lavori forzati o a sesso
obbligatorio o a subire torture e tantopiù nessuno può obbligare una persona a
cedere controvoglia, solo vivendo, i propri processi mentali e attività.
Pare che su queste cose guadagnino anche molti quattrini.
E pare che molti rapporti internazionali del DAP con altre
autorità carcerarie vertano sull'estremo grado di sperimentazione carceraria
italiana.
Radio carcere rossa 7-3-2006 / 14-11-06