Lettera Aperta agli organizzatori del convegno World Venice Forum 2009
“ La salute del pianeta terra e dell’uomo. Disastri ambientali: irresponsabilità e tutela” Per una corte penale internazionale dell’ambiente e una corte penale europea dell’ambiente.
Palazzo Ducale - Venezia 2 e 3 ottobre 2009
Non vogliamo con questa lettera aprire una inutile e sterile polemica, perché aderiamo anche noi da oltre un decennio alla campagna dal basso per l’istituzione della Corte Penale Internazionale sui Crimini Ambientali; già in passato entusiasticamente avevamo sostenuto la richiesta che questo nuovo organismo avesse una sede a Venezia, perché il nostro territorio è stato pesantemente devastato da veri e propri criminali che con l’alibi del progresso e dello sviluppo hanno agito indisturbati fino ai giorni nostri.
Grazie alle nostre denuncie è partito il maxiprocesso petrolchimico di Porto Marghera per strage e disastro ambientale ; solo grazie a questo processo si è costituito il fondo destinato alle bonifiche del territorio e della laguna. Solo dopo il clamore nazionale ed internazionale di questo processo sono partite in Italia altre indagini e processi sui morti e sui disastri ambientali causati da altri stabilimenti petrolchimici.
Sempre grazie alle nostre denuncie è stato fatto uno dei primi processi penali sulle morti da Amianto ai cantieri navali Fincantieri ex Breda di Porto Marghera.
Ma la nostra città, il nostro territorio e il fragilissimo ambiente lagunare sono ancora oggetto di “attenzioni”, progetti e speculazioni che potranno causare ulteriori danni e devastazioni ambientali. Ricordiamo solamente:
il contestatissimo progetto MoSE, oggetto di una ultra dettagliata sentenza di oltre cento pagine della Corte dei Conti; sul quale ci sono fior di documenti che mettono in dubbio la sua funzionalità e altri documenti che certificano i danni ambientali già causati all’ambiente lagunare
il turismo di massa che aumenta senza alcun controllo e che trasforma la città di Venezia in una Disneyland, con l’espulsione dei suoi cittadini e l’aumento incontrastato di taxi, lancioni granturismo e navi da crociera sempre più grandi che hanno un impatto devastante sull’ambiente e sulle rive e fondazioni della città; per aumentare a dismisura il numero di accessi alla città si vorrebbe poi realizzare una metropolitana sub lagunare. Il Progetto della sublagunare se realizzato sconvolgerà l’ambiente acqueo e la vita di Venezia e i suoi ritmi.
Ci sono poi innumerevoli altri progetti speculati e ambientalmente devastanti contenuti nei piani territoriali dei vari enti locali (Regione, Provincia e Comuni) contro i quali sono stati presentate migliaia di osservazioni da parte di associazioni, comitati e singole associazioni; ricordiamo tra gli altri i progetti VenetoCity; il progetto quadrante Tessera con 2 milioni di metri cubi di edificato, una megaspeculazione che distruggerebbe un’area verde alla periferia della città; la Romea Commerciale, etc, etc.
Il “Bubbone “ P.Marghera area industriale che sta lentamente morendo senza essere seriamente bonificata e riconvertita e oggetto di progetti devastanti ed assurdi ( il business dell’energia con nuove centrali che bruciano di tutto oppure maxipiattaforma per rifiuti tossici e nocivi, etc etc)
Concludendo vi esprimiamo un certo sconcerto e molta contrarietà leggendo i nomi di alcuni relatori del vostro convegno; non capiamo la logica e le finalità con la quale avete scelto alcuni relatori che parleranno nei due giorni del vostro convegno, come l’assessore alle infrastrutture e Mobilità della Regione Veneto oppure il Consorzio Venezia Nuova e il Magistrato alle Acque che sicuramente magnificheranno i loro progetti. Noi invece speriamo che la futura corte penale internazionale sui crimini ambientali apra nei loro confronti e sul loro operato una seria indagine.
Luciano Mazzolin per AmbienteVenezia e Medicina Democratica
Stefano Fiorin per Assemblea Permanente NOMOSE
Flavio Cogo per Coordinamento Cittadino Contro le grandi Navi
Franco Bellotto per Associazione Esposti Amianto
Franco Rigosi per Associazione Gabriele Bortolozzo e Assemblea Permanente Contro il Rischio Chimico